Ogni mese Chiara si fa portavoce di una parola per raccontare le sfide quotidiane delle donne, celebrarne i successi sì ma anche i saliscendi e i giri tortuosi per realizzarsi professionalmente. Così come l’importanza delle parole che scegliamo per raccontarci è un aspetto che portiamo avanti anche nei nostri percorsi di Work Design, avere cura per le parole che decidiamo di utilizzare per noi è un segno di consapevolezza e di responsabilità nei confronti di noi stesse.
Sia quelle che “volano” ma anche quelle che “restano”.
Il mettere nero su bianco queste parole le rafforza, gli dona un potere ancora più grande e ci regala il tempo di riflettere su ciò che vogliamo dire, il tempo di scegliere le parole giuste.
Le parole scritte sono al centro de il Festival delle Lettere che nasce con l’obiettivo di condividere la propria storia per riflettere, affrontare le paure, colmare le distanze e trasmettere messaggi universali attraverso la scrittura epistolare. Proprio come Chiara che con le sue lettere digitali ci offre la possibilità di parlare di temi che ci stanno a cuore, dagli stereotipi di genere ai soffitti di cristallo, passando per la conciliazione lavoro-famiglia.
Per queste affinità e per il tema di quest’anno Lettera a una donna, Piano C ha deciso di essere partner del Festival delle Lettere.
Oltre a raccontarvi il Festival in questo numero di Chiara vi invitiamo a prendere carta e penna e scrivere la vostra lettera.
C’è la categoria dedicata alla community di Piano C: non vediamo l’ora di leggere le vostre missive.
Che lettera!
Piano C è partner del Festival delle Lettere, per l’occasione oggi Che storia! si trasforma in Che lettera! e attingiamo dal vasto repertorio del Festival per parlare di un tema che scotta.
Hai mai scritto una lettera di dimissioni? In questa troviamo tutto quello che non avremmo mai osato dire. Ma scrivere, sì!
Scrivere una lettera di dimissioni non è semplice.
Scegliere le parole adeguate per mantenere un tono professionale e diplomatico quando l’unica cosa che si vorrebbe fare sarebbe sbattere la porta e andarsene senza più voltarsi indietro. Alzi la mano chi si è trovata in questa situazione almeno una volta.
Si parla tanto di come scrivere una lettera di presentazione, di come raccontarsi al meglio ai selezionatori delle aziende, ma cosa succede quando l’azienda in cui abbiamo deciso di investire il nostro tempo non ci ripaga come vorremmo e come meriteremmo?
Cosa accade quando decidiamo di andarcene, quando il coraggio di chiudere con una situazione che non ci permette di evolvere come professioniste e come donne si fa sentire a gran voce?
Scrivere una lettera di dimissioni è un atto liberatorio, come testimonia quella inviata nel 2011 al Festival delle lettere, nell’edizione dedicata proprio a questo tema.
Scrivere e mettere nero su bianco le frustrazioni, le ingiustizie, la mancanza di rispetto e il dolore ha infatti un grande potere taumaturgico: lasciare andare il peso che ci trattiene nel passato e restituirci al presente.
Chiudere con ciò che è stato per poter ritrovare la propria voce e ridare luce ai propri talenti.
Ed essere così pronte per nuove esperienze.
Pronte per trovare un nuovo luogo di lavoro dove poter esprimersi e realizzarsi professionalmente.
Pronte per unire i puntini delle nostre esperienze e trovare la nostra unicità di professioniste, proprio come in tutte le storie che abbiamo raccontato e che continueremo a raccontare con Che storia! e proprio come tutte le donne con cui le consulenti e le formatrici di Piano C lavorano quotidianamente.
E ovviamente, pronte per scrivere una nuova lettera.
Di presentazione!
Editoriale
editoriale per Piano C a cura di Marco Corbani - Ideatore e direttore artistico Festival delle Lettere
Parole.
Siamo quotidianamente bombardate dalle parole. Un’infinità, una marea di parole pronte a travolgerci senza possibilità di replica. Parole vuote, parole di plastica, parole che ci vogliono vendere l’ennesimo unguento miracoloso, parole che ci fanno cliccare sul bottone per acquistare un prodotto che in meno di 24 ore si materializzerà sullo zerbino fuori dalla porta, parole che ci promettono l’eterna giovinezza e ancora parole che ci fanno sognare stipendi da 10K al mese spiaggiate a lavorare con il pc, tra mari cristallini e colori sgargianti. Io vedo solo il riverbero della luce sullo schermo del pc. I più fortunati vedono Bali.
Con le parole si costruiscono mondi più o meno immaginari e se ne distruggono altri, reali.
Con le parole si costruisce bellezza, si crea meraviglia, si dona poesia.
Con le parole possiamo prenderci cura di noi stesse e del mondo in cui viviamo.
Ed è di questo che vorrei parlarvi.
La parola è uno strumento.
Non serve scomodare l’evangelista Giovanni per ricordare che “in origine fu il Verbo”, per cui la vita stessa ebbe inizio proprio grazie alla parola. Pensiamo all’importanza di scegliere il nome di un figlio, una parola che lo accompagnerà per tutta la vita. Per non parlare dell’arte della retorica nata nell’antica Grecia e arrivata fino ai giorni nostri, utilizzata per persuadere le persone.
Siamo così assuefatte alle parole della nostra quotidianità che ne abbiamo perso di vista la forza, la sua effettiva potenza.
Non solo, voglio aggiungere un altro tassello per cui la parola scritta ci dona una possibilità che la parola orale, per la sua immediatezza e velocità ci nega.
Il tempo.
Non sempre verba volant, grazie ai podcast verba manent, (per citare la newsletter di Chora Media!) e allora ecco 3 episodi da salvare e ascoltare in questi giorni di relax.
🎙️Se avete ascoltato il podcast di Chora Media, Figlie non perdetevi la puntata speciale La memoria è un compito. Sofia Borri, presidente di Piano C, condivide un pezzo della sua storia personale: il processo che si è tenuto a Mar del Plata in Argentina in cui è stata ascoltata come testimone per il sequestro e la sparizione della madre, Silvia Roncoroni, durante la dittatura.
🎙️Mamme in Carriera: nell’Episodio #56 c’è ospite Vanesa Pelizza, direttrice generale di Piano C che racconta la nostra associazione e il lavoro che portiamo avanti quotidianamente.
🎙️Facciamo un salto nel passato e nell’episodio Dolce far tutto di Radio24, Gioconda Calvisi racconta l'incredibile storia di sua mamma Anaide che negli anni '70, a 54 anni (in quegli anni si andava in pensione a 55) riesce a inventarsi un lavoro mettendo in campo un inaspettato spirito imprenditoriale e il suo talento più grande: fare dolci.
Nessuno più di lei ha legato il suo nome alla scrittura epistolare: Oriana Fallaci.
La paura è un peccato. Lettere da una vita straordinaria. La necessità di scegliere tra affermazione professionale e affetti personali; il piacere di fare il proprio lavoro e la paura di vedere divorato tutto il tempo da dedicare a se stessi; la voglia di autonomia e il desiderio di trovare un conforto negli altri: la corrispondenza raccolta in questo libro è la testimonianza di una vita epica e allo stesso tempo angosciata dai dubbi esistenziali che attanagliano anche gli individui comuni.🤔 Hai bisogno di una mano a sistemare il tuo cv, vorresti iniziare a usare LinkedIn come si deve o imparare a organizzarti la settimana una volta per tutte?
Queste consulenze e altri tipi di accompagnamento nella costruzione della tua carriera sono disponibili: prenota la tua call conoscitiva gratuita per maggio per scoprire come possiamo esserti di supporto. Scrivici una mail a dillo@pianoc.it
FESTIVAL DELLE LETTERE - un anticipo!
Hai deciso di prendere carta e penna per scrivere la tua lettera? Sappi che le lettere iscritte al concorso prenderanno vita nel programma di eventi del Festival alla Fabbrica del Vapore di Milano, dal 24 giugno al 31 luglio 2025. I visitatori vivranno un’esperienza ricca di emozioni grazie alla scrittura a mano con la Casa delle lettere, il grande archivio di scritti raccolti nei 20 anni di storia del Festival, e Lettera Sospesa, lo spazio dedicato a un momento di scrittura immersivo, intimo e indimenticabile per ogni partecipante.
Il programma si completerà con reading e premiazioni delle migliori lettere di questa edizione, talk e incontri per esplorare la tematica dell’anno.
DICHIARAZIONE DEI REDDITI IN VISTA!
Lo sapevi che se non inserisci il CF specifico, sarà lo Stato a scegliere a chi devolvere la tua quota? Fai valere il tuo diritto di scelta, sarebbe un peccato perdere questa occasione per sostenere il talento femminile insieme a noi!
Dona il tuo 5x1000 a Piano C:
CF 97641830159
WORKSHOP A PARMA
PROBLEM SOLVING E DECISION MAKING
Strumenti per riprendere in mano il proprio futuro
Mercoledì 21 maggio: dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00
Presso Spazio P., Officine On/Off, Parma
Skill Link, il progetto realizzato grazie al contributo di Fondazione Cariparma, sta avviando una nuova attività per supportare donne e giovani nel valorizzare il proprio potenziale.
Con il workshop “Problem solving e decision making” condotto da Cristina Coppellotti responsabile Formazione, Sviluppo di Carriera, Diversity&Inclusion di Piano C, le partecipanti saranno accompagnate nell’acquisizione di tecniche per affrontare problemi complessi, prendere decisioni consapevoli e negoziare soluzioni win-win. L’obiettivo è potenziare la fiducia in sé stesse e fornire strumenti applicabili sia nella vita professionale che personale, contribuendo al loro empowerment e alla costruzione di un percorso di crescita e soddisfazione.
DEA MONTAGNA: al via gli incontri di sensibilizzazione
Ha preso il via il 12 aprile con il primo incontro il 𝐜𝐢𝐜𝐥𝐨 𝐝𝐢 𝐬𝐞𝐧𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐬𝐮 𝐭𝐞𝐦𝐚𝐭𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐞𝐠𝐚𝐭𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐨𝐥𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐢 𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐞, un passo fondamentale per costruire consapevolezza e promuovere un cambiamento culturale duraturo.
Gli incontri, rivolti alle comunità dell’area SNAI Gran Sasso Subequana, sono curati dallo Sportello SPAZIO DONNA - LaDiosa ONLUS.
I prossimi incontri:
3 maggio a Tione degli Abruzzi
Parole che aprono gli occhi - Prevenzione e informazione sulla tematica della violenza di genere.
4 maggio a Castelvecchio Subequo
Spazio nel pratico - Le tre dimensioni della violenza: prevenzione, accoglienza e trattamento.
Il Progetto Dea Montagna è finanziato all’interno del progetto NORA against GBV, cofinanziato dall’Unione Europea e promosso da Fondazione Realizza il Cambiamento e ActionAid International Italia E.T.S.
Un regalo per te
Se anche tu come noi non vedi l’ora di vedere la grafica di Chiara, eccola qua pronta da scaricare. Puoi usarla come screensaver del tuo smartphone o nelle tue stories di Instagram (nel caso ricordati di taggare @pianoc_mi, ci farebbe piacere!)
AAA Cercasi creatrici di nuove sinergie
Ci piacerebbe trovare aziende e associazioni che condividano i nostri valori, con cui costruire un dialogo attorno alle parole di Chiara e che siano disposte a sponsorizzare un numero della newsletter.
Se lavori in un’azienda a cui potrebbe interessare supportare Chiara scrivici: non vediamo l’ora di iniziare a progettare un nuovo numero!
Alla prossima parola
Grazie per aver letto fin qua. Se hai apprezzato Chiara, inoltrala a chi tieni, condividi i post che ti hanno colpita di più e se ancora non lo fai, seguici su Instagram e LinkedIn: sharing is caring!
Chiara è un lavoro collettivo, ad aprile ringraziamo:
Fabiola Noris curatrice, Laura Chiarakul per la grafica e il team del Festival delle Lettere: Federica Battiston, Gaia Geremia per Che lettera!, Marco Corbani per l’editoriale.